Desiderio avverato.

Che cinema ragazzi!

La città di Sydney è un risucchio continuo! Energia, tempo, emozioni, fiato…un risucchio di ogni cosa e di ogni genere.

Sono arrivata da 24 ore e già la mia vita è cambiata dieci volte.

Ho iniziato sin da subito una ricerca assetata di una stanza anche se non conosco ancora bene le zone e i quartieri. Sì, lo so che AVREI DOVUTO e potuto accontentarmi di una sistemazione momentanea ma, come ben sapete, morivo dalla necessità di avere un letto tutto mio su cui farmi una dormita di una giornata intera e un armadio in cui sistemare ordinatamente i miei vestiti chiusi in valigia da tre mesi.

Sì. Dico che AVREI DOVUTO, perchè così non ho fatto.

Sono già sistemata amici.

Ieri sera, per cena, io e Mattia abbiamo incontrato un ragazzo che mi ha contattata attraverso un annuncio in cui segnalavo che sarei arrivata a Sydney a breve e che avrei avuto bisogno di una stanza a brevissimo. Bene, Vincenzo si è dimostrato disponibile e molto gentile, invitandoci a fare due passi per mostrarci una piccola zona della città e fare due chiacchiere.

Anche Vincenzo avrebbe potuto fornirmi una soluzione per una stanza, ma l’uscita a tre, avvenuta ieri sera, era di accoglienza. Pura accoglienza.

Con un Kebab tra le mani e una fame di curiosità, abbiamo iniziato a dirigerci verso Darling Harbour. Solo il nome mi ha sempre riempita di adrenalina. Tra una chiacchiera e l’altra, Vincenzo si è presentato e raccontato a noi, facendoci sentire a casa. La stanchezza mi faceva sbadigliare ma appena ho visto tutte queste luci…

…NON MI SENTIVO PIÙ STANCA.

La mia fantasia ha iniziato a viaggiare. Numerosi ristoranti e locali in riva alla baia creavano una fantastica atmosfera, le luci dei grattacieli mi abbagliavano e mi sentivo piccola, minuscola, una formica.

Sentirmi impotente è sempre molto stimolante per me. Divento più creativa, il mio cervello galoppa alla velocità della luce, cerco di trovare idee e soluzioni per crescere dentro e per sentirmi meno spaventata da ciò che vedo.

La solita vocina interiore, la mia cara amica, ha iniziato a straparlare ma non sono riuscita a placarla:

“Erica Cara, prova ad immaginare come sarebbe bello abitare in uno di quei grattacieli! Pensa che figata sarebbe vivere lassù, al ventesimo/trentesimo piano, e poter godere ogni sera delle luci e della magia proiettate nell’acqua calma del mare.”

Sognavo, parlavo silenziosamente e intanto facevo prendere forma ai miei desideri.

Stamattina la giornata vedeva in programma due perlustrazioni in due diverse case che offrivano un letto disponibile.

La prima vicino alla Central Station, ore 12.

La seconda in Kent Street, ore 14.

Entrambe offrivano comodità e una bella atmosfera. La prima era nel centro, distante una ventina di minuti a piedi dalla seconda, situata a Darling Harbour.

Ebbene sì, la seconda casa è situata al 22esimo piano in uno di quei grattacieli in fotografia.

Avevo il desiderio di vivere lì no?

DESIDERIO AVVERATO.

Erica, anzi Atmosferica.

Canberra. Aiuto!

Allora…

…allora…

…come vi ho detto ieri, devo cercare di rimanere concentrata e centrata. Sono a Sydney, in poche ore la città mi ha letteralmente mangiata.

La prima impressione è questa. Sono arrivata nel pomeriggio ma è già sera, il tempo è volato. Devo rendermi conto da che parte sono girata, imparare i nomi delle vie, cercare una casa senza lasciarmi condizionare dalla fame di questa città. Vuole girarti, farti perdere concentrazione e il senso del tempo.

Non ce la farà amici.

Il mio livello di attenzione è stellare.

Facciamo un passo indietro.

Stamattina eravamo a Canberra. Un piccolo giro nella parte centrale della città, è bastato per percepirne la serietà. Edifici nuovissimi e moderni. Sembra che abbiano costruito tutto nello stesso giorno. Ieri.

In occasione del Canberra Day, molte persone saranno sicuramente andate a farsi un tuffo in mare. Era deserta. Non un bar aperto, non un negozio illuminato e non una persona per strada. Desolazione totale.

Abbiamo così optato per una bella visita guidata al Parlamento. Che ci vai a fare a Canberra se non per fare un bel tour gratuito nelle aule parlamentari con tanto di guida?
Un bel giro di perlustrazione di un paio d’ore, ha riempito la nostra mattinata. Il ragazzo australiano ci riempiva di informazioni e aneddoti che arrivavano alle nostre orecchie come fiumi in piena. Due grandi sale occupano le due ali dell’immenso candido edificio: “The House of Representatives” e “Senate”. Una verde e una rossa. Nuove, nuovissime.

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Ho sorriso quando ci è stato spiegato che gran parte delle colonne sono costruite con marmo proveniente dall’Italia. La guida li ha nominati come Marmo di Carrara (bianco) e Marmo Cipollino (verde).

“Cipollino is a little onion.” ha esclamato sorridendo.

Tradotto, intendeva dire che “Cipollino” in italiano significa “piccola cipolla”.

E come dargli torto! 🙂

Bene! È stato molto interessante e ho sentito tutta la gioventù di questo paese, ho respirato aria di nuovo in questa maestosa costruzione aperta nel 1988. Ho visto ritratti dipinti su tela dei primi ministri, ho guardato video esplicativi e documenti originali chiusi in una teca. Camminato su parquet lucido che quasi quasi mi ci sarei potuta specchiare, ho visto eleganti fontane senza magia, ho percorso lunghi vuoti corridoi e salito scalinate in marmo bianco.

Una bella visita culturale prima di tuffarmi in questa vulcanica città, ci voleva.

Vi aggiorno presto, pensatemi intensamente.

Erica, anzi Atmosferica.

Riflessioni di Viaggio.

Amici miei, come mi ha detto una persona speciale facendomi sorridere…

…ormai viaggio più di un piccione!

Sono connessa da Canberra, la capitale d’Australia. Mai nessuno ne parla, mai che senta nominare questa città, mai mi è capitato di parlare con qualcuno che l’abbia visitata o ci abbia vissuto anche per un lungo o breve periodo che sia.

La domanda sorge spontanea…

Perché?

Sono venuta così a curiosare. Nel tragitto che collega Melbourne a Sydney, una deviazione porta il nome di Canberra. Una città piccola ma ricca, importante ma misteriosa. Domani andrò a toccare con piedi le sue strade e con mano gli edifici che la abitano. Finalmente conoscerò il suo volto e respirerò la sua aria! Non avrei mai potuto tirare dritto senza dedicarle almeno una mezza giornata. Mai.

Sono parecchio stanca e accaldata. Oggi abbiamo macinato 600 chilometri per arrivare qui, portandoci più vicini a Sydney. Non so se si percepisce ma sono gasata e vogliosa di mettermi in gioco in una grande città piena di folla! Uh la folla!Dovrò muovermi per cercare un lavoro e una casa, farò nuove amicizie, mi stabilizzerò e mi rilasserò.

Ho bisogno di fermarmi e guardare la realtà da un punto saldo. Ripercorrerò tutto il viaggio che mi ha portato fino a lì e magari andrò a rileggermi qualche articolo scritto nei mesi passati. Nella mia testa un turbinio di emozioni mi sconvolge e capovolge ogni volta che focalizzo quel che è stato e che provo a immaginare quel che sarà.

Scusate ma devo mantenere l’attenzione e non perdere di vista chi sono, cosa sto facendo, dove sto andando e perchè. Non voglio essere precisa o troppo inquadrata, semplicemente non voglio perdermi. Non sarà facile tenere a bada ogni tipo di emozione e sensazione. Mi prenderò tempo per riposarmi, perché si… Devo riposarmi.

Quando avrò un morbido materasso sotto la schiena e potrò abbassare le tapparelle fino a lasciar fuori anche il minimo spiraglio di luce, mi sembrerà di sognare ad occhi aperti.

Sono le ultime notti in Vando e il pensiero mi rattrista. È come se dovessi dire addio ad un compagno di avventura degno di lode, sempre presente ed estremamente protettivo. Lo saluterò augurandogli una buona continuazione di viaggio attorno alla grande Australia. Trasporterà altre persone, regalerà altre emozioni e sarà un guerriero per almeno altri 100 mila chilometri.

Sarà di altri e magari prenderà altri nomi.

Lui saprà per sempre, però, che “Vando” è stato solo per noi.

Erica, anzi Atmosferica.