Su le mani!

Finalmente una bella giornata libera dal lavoro e subito non abbiamo perso tempo per organizzarci e andare al MARE. Eravamo cinque matti alla ricerca di quella potenza della natura che ti sbatte in faccia la vita e ti fa venire la voglia di alzarti da terra e salire su, verso il cielo.

Dopo una settimana di città, lavoro, città, hamburger e fish&chips, hotdog, spaghetti alla bolognese (ve li lascio inmaginare), cheesecakes e milkshakes di mille gusti, l’unica cosa che volevo era vedere una spiaggia deserta. Liberare la mente e godermi la quiete.

Era una bellissima giornata, il vento molto forte, direzione Scarborough Beach. Dalla stazione dei bus, situata nel centro della città, sono circa 25 minuti di viaggio ma la comodità dei mezzi qui è davvero estrema. Super puntuali, puliti e spaziosi.

Arrivati a destinazione subito siamo andati alla ricerca di un punto riparato dal vento.

Non illudetevi.

Non c’era.

La spiaggia era deserta, sì ma era impossibile starci per più di tre minuti. Lo scatto di qualche foto, è bastato per arrivare alla conclusione che lì non potevamo stare. La sabbia leggera alzata dal vento pungeva le gambe,la sentivi anche tra i denti, le folate toglievano un pò il respiro ma ragazzi, che sensazione magnifica!

Benissimo, da veri viaggiatori le lamentele sono rimaste solo nelle nostre teste ma sono certa che tutti stavamo pensando la stessa cosa:

“Mezz’ora per venire qui e adesso non posso nemmeno appoggiare il sedere sulla spiaggia per non rischiare di volare via o al contrario di finire sotterrato nel giro di trenta secondi!”

Gli appassionati di kite se la godevano, se guardavi verso l’orizzonte vedevi le vele colorate degli amanti delle alte onde. Ogni volta che vedo le vele in cielo, penso che devono essere davvero spericolati e amanti del rischio i surfisti ma poi la verità è che mi piacerebbe provare. Deve essere una figata. Mille colori che seguivano il vento insieme ai gabbiani oppure i gabbiani si divertivano a giocare con i colori, chi lo sà.

Già dopo una mezz’ora ho sentito la bocca dello stomaco che si apriva, la testa più leggera e del vento me ne fregavo. Mi lasciavo coccolare e i miei compagni pure. Mi riparavo con lo zaino e ad un certo punto mi sono pure coperta con una sciarpa che furbamente avevo portato con me.

Abbiamo optato per il prato. A ridosso delle spiagge molto spesso ci sono delle aree verdi in alcuni casi anche attrezzate con palestre all’aperto e giochi per bambini. C’era tutto e poi c’eravamo noi, sdraiati su quel mantello tenuto con estrema precisione.

La musica dal telefono di Francesca non si sentiva molto quindi abbiamo cercato di amplificare il suono posizionandolo nella sua Converse bianca.

A mali estremi, estremi rimedi!

Non cambiava molto ma sicuramente si sentiva meglio. Alessia rideva e contribuiva alle risate. I due maschietti erano a un paio di metri da noi con le cuffie nelle orecchie e persi in chissà quale viaggio.

Gianpietro e Alessia, i due ragazzi che ieri si sono uniti al trio, ci invidiano un pò. È proprio vero che stiamo per fare un’esperienza che è un pò il sogno di tutti.

Chissà quante persone direbbero che il loro sogno sarebbe quello di girare l’Australia a bordo di un Van.

Con la “V” maiuscola.

È proprio per questo che siamo pronti anche per voi amici lettori. Ho intenzione di farvi vivere ogni tappa, ogni tramonto e perché no, anche le problematiche di viaggio che ci si presenteranno. Il tutto sarà possibile solo con un’adeguata connessione ma penso non ci saranno problemi.

Al momento vi tengo sulle spine. Appena avremo tra le mani il mezzo, sicuramente vi renderò partecipi delle nostre decisioni. Dovremo arredarlo e comprare l’indispensabile per macinare chilometri e chilometri.

..e chilometri ancora..


Oggi gita! Con Mattia e Francesca si va a Rottnest Island. L’isola si trova a circa quaranta minuti di traghetto dalla costa.

Parte tra poco!

A domani!

Erica, anzi Atmosferica.

Quando pensi all’oceano..

..immagini di fronte a te un’infinita distesa di acqua. Pensi che ti verrebbe la voglia di tuffarti ma forse l’acqua sarebbe troppo gelida, le correnti forti, le onde alte e poi..poi gli squali.

..poi, però, ti tuffi comunque.

Quando ti trovi a due passi dall’oceano, senti che le correnti che vivono all’interno, ti stanno invitando ad entrare. Gli spruzzi di acqua che sparano verso il cielo quando due onde si scontrano, sono potenti e la sensazione è quella di voler andare proprio lì, proprio dove le onde si battono il cinque.

Ieri, finalmente, avevo a pochi metri l’oceano che chiamava. Dopo la fase iniziale in cui cerchi di prendere confidenza e temperatura, inizia il gioco.

Il gioco delle onde.

Basta rimanere dove l’acqua arriva alla vita, sguardo sempre pronto e attento rivolto verso l’orizzonte e tanta voglia di correre. Non andare dove l’acqua è profonda permette di poter sempre contare sulle proprie forze anche quando la corrente è forte. Quando le onde capiscono che vuoi giocare con loro e che non le vuoi sfidare, sono delle ottime compagne di avventura. Poche frazioni di secondo prima che l’onda arrivi a te.. guardala, sentila e buttati! Lasciati trasportare, corri con lei e capisci come tutta quella potenza, sia solo voglia di rotolare.

Il corpo prende temperatura, la sabbia entra ovunque, il costume scappa via ma una volta che ti alzi in piedi dopo una corsa, non fai in tempo a spostare i capelli dagli occhi, che subito devi prepararti per la prossima.

VIA!!

Non sono concesse distrazioni. Se perdi di vista l’orizzonte anche solo per qualche secondo, è proprio in quel momento che l’onda più giocherellona ti prende senza preavviso e ti porta con lei fino alla riva.

Una mezz’ora di onde, una bella palestra per il corpo e per l’anima. Quando esci dall’acqua senti il vento fresco e ogni muscolo vivo. Il sale sulla pelle e la sabbia anche nelle orecchie. Sei rigenerato e ossigenato.

Assolutamente da rifare molto presto.

Scarborough Beach è una spiaggia selvaggia, pulita e con una sabbia bellissima. Ha zone erbose perfette per un picnic ed è molto frequentata dai giovani data l’alta concentrazione di onde avvincenti e locali alla moda sulla strada appena dietro.

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Altro tema da affrontare, ragazzi miei, è il mio trasloco al piano numero 13.

Siete curiosi eh?!

Beh, il trasloco è andato da favola. La mia compagna di stanza è una ragazza di Hong Kong, si chiama STELLA.

Si, si chiama Stella ed è cinese.

Le ho chiesto più volte se si chiamasse Stella come ‘STAR’ in inglese.

La risposta è stata Sì! 🙂

Ha 29 anni, ha abbandonato la sua terra 5 anni fa e dopo i primi due anni da backpacker in Australia (ragazza con lo zaino in spalla, un po’ come dovrei essere io), è andata per un periodo in Nuova Zelanda e ora è qui per finire gli studi e cercare un lavoro. Studia accounting management ed è assai graziosa.

In una mezz’ora, aveva cambiato faccia alla stanza.

Non vi dico quando sono tornata dalla spiaggia! Aveva passato l’aspirapolvere, pulito il bagno e lavato i piatti nel lavandino.

Grandiosa.

Le ho detto che avrei voluto aiutarla!

L’altro amico di casa è Lewis. Un ragazzo di 23 anni, arriva dal Galles, nazione del Regno Unito. È un bravo ragazzo, divertente e simpatico. Lavora per la sua azienda di costruzioni ed è a Perth da tre anni.

Sto molto bene in casa. Fortunatamente.

La ricerca del lavoro prosegue. La positività non manca, ora che mi sono spostata in questa casa, ho la testa più stabile e meno confusa. Devo solo pensare al lavoro e non più alla casa e al lavoro.

Ciao amici! Fatevi sentire!

Erica, anzi Atmosferica.