Quando seguo la mia mano e l’ispirazione, vado a cliccare quel bottone che dice “Nuovo Articolo” e capita, come oggi, che io inizi a scrivere solo per il piacere di farlo, per la curiosità di vedere che ne viene fuori.
È divertente, è una scommessa, una prova e una sorpresa. Quanti pensieri stanno lì senza essere ascoltati, quanti desideri rimandati e quanti piccoli sogni nascosti dietro a quelli più grandi.
Quando scrivo, questo non può accadere, seguo le mie mani e ogni tasto schiacciato aiuta a pensare al presente, alla piccola azione che il corpo svolge “qui ed ora”. La scrittura è la mia psicologa, la mia più intima confidente e, ogni tanto, sento il bisogno di parlarle.
Sono giorni difficili, molto difficili.
Lo dico e lo ammetto perché non scappo da una sensazione di malessere e insoddisfazione, di insofferenza ed energia incostante.
Sto provando ad ascoltarmi, senza buttarmi giù. Sto cercando la pazienza in ogni angolo delle mie giornate, dove mi trovo a girovagare senza uno scopo ma per un motivo.
La realizzazione dei miei sogni.
La consapevolezza del mio potere.
La continua spinta che mai deve mancare.
Sono determinata in questo, più che mai.
Mi sono ripromessa che devo rendere ogni giorno speciale e degno di essere chiamato “vita”. Il proposito che deve realizzarsi nelle ventiquattro ore è molto semplice:
“Ogni giorno deve succedere qualcosa.”
E se non succede?
Beh, devo farlo succedere io.
Una e-mail, una chiamata, un messaggio, una cena che porta un buon messaggio, un sapore nuovo o un pianto isterico, una grassa risata o un incontro inaspettato, un nuovo taglio di capelli o, che ne so, un’idea nuova di vita e sogno.
Una bella emozione che mi faccia pensare:
“Oh, questa è vita!”
Deve accadere quel qualcosa, devo essere soddisfatta della mia giornata di ricerca, l’ennesima.
Non arriva subito ciò che chiediamo, non bisogna aver fretta. Probabilmente è necessario affrontare situazioni e cogliere occasioni, prima di arrivare lì, dove sarebbe bello arrivare.
I grandi atleti, prima di vincere si impegnano in estenuanti allenamenti, i bravi medici, prima di salvare vite studiano per lunghi anni. Non serve solo impegno ma anche vocazione, serve la chiamata che faccia da luce, motivazione, grinta, passione.
Nel frattempo, mi impegno affinché ogni giorno sia un prezioso ricordo del domani, un pezzo del mio percorso e un insegnamento da custodire.
Solo così, ce la potrò fare.
Io ci credo e continuo a sognare.
Erica, anzi Atmosferica.