Ascolto progetti futuri e partecipo a discorsi di lavoro. Vedo persone cresciute ed amici mai stati amici. Sprofondo in perdute certezze che un tempo sembravano tutto e galleggio tra le acque del mare che con il sale purifica il corpo.
Non so se quella troppo diversa è una Erica cambiata, non capisco se è lei a doversi adattare ad una vita sregolata.
Io sono fatta di pensieri e parole, poco alchool e tanto cuore. Sono ricca di occhi e sguardi, consigli e appoggi, connessione e traguardi. Non sono un conto in banca o una macchina veloce, non sono fatta di master o monologhi lobotomizzanti lunghi ore ed ore. Sono luce e novità, forza, anima e controllo, voglia di scoperta che vuole arrivare al fondo.
Qui in Francia ho un balcone, vedo il mondo da un punto alto che mi espone al mare e allo scoglio, rosso. Sono felice di vedere questo, arricchisco le mie idee per il prossimo anno, non mi lascio travolgere dall’ignoto e mantengo mio il centro, il nodo, lo slancio.
La Provenza è color mattone, calda come un maglione, offre spunti di riflessione o semplicemente scorci, prati verdi e vele di aquilone.
Sono sicura che tutto andrà bene, sono presente e vivo in costante osservazione di gente, la mente.
Quante strade strambe potrei prendere, quante storie assurde arrivano puntualmente. Ascolto, penso, ragiono e cerco la via migliore.
Non voglio quella più facile, non voglio essere semplice ma voglio crescere senza limitazione.
Non voglio fare paragoni, non costrizioni.
Viaggi di anima e deserto, fanno oggi da lente di ingrandimento, eliminano il superfluo e scavano fino al nocciolo. Non mi interessa più ridere in sere nere, non sono più ambasciatore e conservo con cura la mia sicurezza personale.
Non faccio regali a caso, non sorrido senza motivi ma canto a squarciagola se mi pare sia il caso di urlare.
La nuova me è in evoluzione, o meglio, ambientazione.
Non so ancora dove andrò, ma questo è un posto dove è bello stare.
Erica, anzi Atmosferica.