Nelle cuffie “Halo” di Beyonce e tra le mani una giornata da raccontare.
Spesso mi piace scrivere seguendo il ritmo di una canzone, fermarmi per ascoltare le parole o lasciarmi trasportare dallo scorrere della melodia. Oppure scrivo con il silenzio, l’assoluto silenzio, quando magari i pensieri non sono così rumorosi e una musica anche soft li potrebbe coprire.
Oggi ho trascorso un bellissimo pomeriggio in compagnia di una ragazza secondo me speciale. Bondi Beach è stato lo sfondo di una passeggiata lungomare proseguita fino a Tamarama Beach. Uno spettacolo, una chiacchiera dietro l’altra e un bellissimo sole tiepido.
Ilaria è un’archeologa ligure, sbarcata in Australia grazie alla vincita di una borsa di studio. Una persona solare e in dolce attesa, un piacevole incontro e una simpatica compagnia. Vive a Losanna e l’ho conosciuta per caso, come spesso accade quando non ci si aspetta niente ma si è aperti a tutto.
Ero a cena con un’amica da “Lentil as Anything”, tradotto “Lenticchie come Niente”, un locale alternativo di Newtown gestito da volontari. Solo o in compagnia, sai che ti troverai al tavolo con altre persone che non conosci, ordini uno dei tre piatti del giorno e prima di andare via, paghi la tua cena imbucando la tua libera offerta in una scatola posizionata all’ingresso. Un’idea unica e altruista che offre la possibilità di mangiare sano, abbondante e principalmente vegetariano, a chi voglia sperimentare e magari conoscere gente nuova.
Così è successo.
Ilaria si è seduta di fronte a noi quella sera e insomma…
Da cosa nasce cosa.
Ci siamo scambiate il numero di telefono e abbiamo fissato l’appuntamento a Bondi Beach. Una pista pedonale che segue il mare e le scogliere, offre relax e ossigeno. Un andirivieni di sportivi corrono al ritmo di musica e altri meno atletici, guardano all’orizzonte o si tuffano tra le onde schiumose. Il bus 333 ti scarica direttamente di fronte alla spiaggia piena di giovani e gente ancora vogliosa di piena estate, nonostante le temperature stiano iniziando ad abbassarsi. Il venticello solleticava la pelle, qualche brivido di freddo formicolava sulle braccia ma respiravo a pieni polmoni.
Seguendo il percorso pedonale dalla spiaggia di Bondi si giunge a quella di Tamarama. Più raccolta, più tranquilla e per questo a mio giudizio più bella e rilassante. Una passeggiata curvilinea, piccole salite, discese e rampe di scalini di cemento, la rendono variegata e movimentata. La foto in copertina raffigura la classica immagine che si trova effettuando una ricerca sul web con parole chiavi “Bondi Beach”. Finalmente ci sono andata, quella foto l’ho scattata io da una prospettiva tutta mia, scegliendo l’inquadratura che più preferivo.
Finalmente!
Tra racconti di viaggi, realtà italiana e australiana, storie passate, famiglia, amici e sogni, ho trascorso un pomeriggio spensierato e interessante. Mi sono sentita turista ma a casa, in compagnia di una persona che aveva molto da dire, da condividere e curiosa di sapere di me, di scoprire cosa si nascondesse dietro ad un sorriso e degli occhi azzurri.
Come ho raccontato a lei, non ho mai avuto questa sensazione qui. Le ho parlato della superficialità dei giovani che ho conosciuto fino ad ora. È spesso mancata la voglia di andare oltre, di mettere in secondo piano domande sul tipo di visto, sulle intenzioni future.
Ma insomma!
Interessi, hobby, passioni, emozioni, sensazioni?
Con lei tutto ciò è uscito.
Sono felice di questo. Ho condiviso del tempo con una persona non banale che mi ha fatto scavare (non per altro è archeologa) nelle mie fortune e nelle mie esperienze. Mi ha fatto ripensare al bello e al brutto che sto raccogliendo da questa esperienza, mi ha fatto realizzare che un giorno tutto questo finirà e che ripenserò alla mia Australia con un cuore pieno di mare e sole, di viaggio, di pace, di chilometri e tramonti, di stelle, di città e paesaggi. Avevo per un attimo perso di vista il mio obiettivo, stava quasi diventando normale essere in questa terra. Lei mi ha fatto capire che sono fortunata ad avere del tempo da spendere qui, mi guardava con occhi curiosi e stupiti quando le ho raccontato del mio viaggio e proprio lì mi sono accorta di aver fatto una grande cosa, un grande giro.
Le ho detto che realizzerò la vera grandezza di quel che ho fatto, quando guarderò tutto da lontano. Quando un aereo mi porterà via e mi verrà voglia di andare ad aprire quel cassetto che porta l’etichetta di “Australia”, per tornare a sognare.
Le ho detto che renderò ogni giorno speciale, nonostante qui pochi capiscono cosa voglio dire. Le ho detto che ci vedremo in Italia, ci terremo in contatto e che magari andrò a trovarla in Svizzera dove vive in compagnia del suo fidanzato e dei suoi progetti sull’archeologia. Conoscerò il suo pargolo che nascerà in settembre e quando passerà da Milano, ci faremo una bella chiacchiera davanti ad uno Spritz sulla terrazza che si affaccia sul Duomo.
Grazie Ilaria per questa bella giornata.
Spero non ti disturbi l’idea di essere stata la protagonista del mio articolo di oggi ma, d’altronde, è il prezzo che pagheranno tutte quelle persone degne di nota che incroceranno la mia strada.
Erica, anzi Atmosferica.